Fino a una trentina di anni fa, l’abbronzatura era sinonimo di buona salute. Oggi sappiamo che in realtà troppo sole non fa affatto bene, perché i raggi UVA e UVB stressano intensamente la pelle fin negli strati più interni e accelerano i processi di invecchiamento, quando non causano malattie anche gravi. Rinunciare alla tintarella è però un sacrificio che accettiamo con difficoltà. Creme solari e prodotti idratanti possono fare molto per limitare i danni, e il make up può coprire qualche irritazione di troppo, ma se si vuole curare più in profondità, e stimolare la pelle a rigenerarsi, servono altri trattamenti. E ora, dopo l’estate, è il momento giusto per intervenire
Luce nuova sul corpo
Il più efficace e innovativo trattamento, che nel mio studio, tra i primi in Italia, applichiamo da qualche anno, è la terapia biofotonica Kleresca. Il sistema è composto da una lampada che emette specifiche lunghezze d’onda, e un gel fotoconvertitore che trasforma le onde luminose emesse dalla lampada in energia dinamica, pulsante e fluorescente che stimola i meccanismi riparatori della cute. Può sembrare complicato, ma per i pazienti l’impegno si riduce a una seduta di pochi minuti senza alcun fastidio né effetti collaterali, un trattamento che spinge la produzione di collagene (fino al 300 per cento in più), la sostanza che dà elasticità e tonicità alla pelle. Esattamente quello che serve dopo che il sole dell’estate ha accentuato l’elastosi, cioè la perdita di elasticità che provoca l’odiato avvizzimento cutaneo. La produzione di collagene è la risposta naturale per invertire il processo di avvizzimento.
Iniezioni di elasticità
Più semplici e diffusi sono i trattamenti di biorivitalizzazione a base di acido ialuronico. L’acido ialuronico, trattato in modo da essere riassorbito dal derma (così non crea i riempimenti tipici dei filler usati per ridefinire lineamenti), accelera i processi di idratazione profonda, ed è iniettato insieme a una serie di altre sostanze nutritive, come amminoacidi e vitamine, che aiutano la pelle a rigenerarsi dall’interno.
Il suggerimento è di iniziare con un ciclo di iniezioni, la cui durata dipende dalla risposta della pelle, e poi seguire un programma di mantenimento ogni mese e mezzo, due. Generalmente le nostre pazienti si regalano un trattamento prima e dopo l’estate e uno prima e dopo l’inverno, una buona strategia per preparare e poi curare la pelle quando è esposta agli attacchi più duri del sole e del freddo.
Facciamo pulizia
Passata la stagione del sole addosso, infine, si può pensare a un peeling, per esfoliare l’epidermide, cioè rimuovere le cellule morte e facilitare il naturale processo di ricambio cellulare. È un trattamento molto efficace per dare nuovo smalto alla pelle, ma è sconsigliato prima dell’esposizione al sole perché può alterare temporaneamente la fotosensibilità. Insomma, ci si può scottare molto più facilmente o abbronzarsi in modo non uniforme: esattamente l’opposto di quello che si desidera in vacanza.
Non solo faccia
Per tutti i trattamenti, il viso è la parte più gettonata, perché è quella più esposta e visibile, ma sono aiuti che possono essere utili ovunque si desideri aiutare la pelle a recuperare e salvaguardare la sua naturale elasticità e bellezza: mani, décolleté, collo, ma anche addome, glutei cosce… La pelle, lo abbiamo già detto in altre occasioni in questa rubrica, è un elemento fondamentale per avere un bell’aspetto, e uno degli indici più evidenti dell’invecchiamento: vale la pena prendersene cura, perché bellezza e salute in questo caso più che mai vanno a braccetto.