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Riempimento tempie con filler

30 Set, 2021 | News

Tutti notiamo subito la bellezza di un occhio profondo e penetrante, di un naso gentile, di una bocca carnosa, di una pelle senza rughe, né macchie. Sono le caratteristiche che tradizionalmente associamo a un bel viso. E in effetti se qualcuno di questi elementi stona dall’armonia d’insieme, è praticamente impossibile non notarlo. Ci sono però altri dettagli che possono fare la differenza, e far risaltare la bellezza. Qualcuno si è mai soffermato a considerare l’importanza delle tempie?

Uno dei segni dell’invecchiamento di un volto è la sua scheletrizzazione. È esperienza comune che nelle persone anziane, l’ovale di viso va via via modificandosi, il tessuto muscolare perde vigore, la pelle diventa più sottile e meno elastica e si allunga verso il basso, creando quell’aspetto “stanco dentro”, che non rispecchia necessariamente l’animo che sta dietro quella faccia. Ci si accorge subito del mento e delle guance che scendono, si sta meno attenti alle tempie che si svuotano, si scavano e “trascinano” la coda delle sopracciglia verso il basso, la tipica espressione della tristezza. La soluzione c’è, ed è semplice e veloce.

Sono pochi i pazienti che vengono in studio per chiedermi un ritocco alle tempie, ma quando lo propongo sono tutti sorpresi dal risultato. Dal punto di vista anatomico, il problema è dato dal fatto che il muscolo temporale, quello che percorre il volto verticalmente e collabora al movimento della mandibola, con il tempo perde forza e si riduce anche lo strato di grasso sovrastante. La tempia si svuota di conseguenza, e la pelle sempre meno elastica, scende verso il basso tirandosi dietro la coda delle sopracciglia.

Una soluzione è quella di intervenire con il botulino, inibendo chimicamente l’azione dei muscoli che tirano verso il basso. Nel mio studio applichiamo invece un diverso metodo che ho anche recentemente presentato ad Agorà, il Congresso di medicina estetica appena concluso a Milano. Basta una iniezione di filler in profondità per ridare immediatamente volume alla tempia, e ripristinare l’ovale naturale del volto. Bastano pochi minuti, è uno di quegli interventi che si possono fare in pausa pranzo, tra una call e l’altra (una volta avremmo detto riunione, ma ora in tempo di Covid sono eventi rari…). 

Non c’è un’età in cui intervenire, certo con il tempo diventa sempre più evidente il “buco” nelle tempie, ma recentemente mi è capitata una paziente poco più che trentenne: ogni caso è a sé. L’effetto, come dicevo, è immediato e sorprendente, come gonfiare un palloncino vuoto. Se in pochi arrivano per chiedere specificamente questo trattamento, quasi tutti poi tornano per rifarlo quando si riassorbe il filler, in genere dopo circa un anno.