Durante il lockdown per il coronavirus, i curatori dei più importanti musei d’arte del mondo, probabilmente per combattere la noia da inattività, hanno iniziato a sfidarsi sui social in inedite “curator battle”. L’ultima, lanciata dal responsabile dello Yorkshire Museum su twitter, invita i colleghi a trovare il #BestMuseumBum, il più bel sedere di un museo (e qui si sfidano capolavori di ogni epoca). O forse intendeva il più bel sedere da museo, e qui, lasciatemi provocare, potrebbero di diritto entrare nella disputa anche opere create direttamente dalla natura, o perfezionate dalla mano esperta di qualche chirurgo plastico.
La geometria del sedere è un dettaglio molto presente nell’estetica del corpo da sempre, e la sfida dei professorini dei musei lo dimostra. In epoca rinascimentale e moderna, si privilegiava l’abbondanza, segno di benessere economico. Oggi si ammirano glutei tondi, sodi, alti, che ricordano le statue dell’antica Grecia. Chi ha vinto il biglietto vincente alla lotteria del DNA sfila con orgoglio con i microbikini sul bagnasciuga. Se la fortuna non è stata generosa, la chirurgia e la medicina estetica possono aiutare.
Oltre la gluteoplastica
Qualche settimana fa, per la precisione nel numero 30 di Novella, abbiamo parlato della gluteoplastica, cioè della possibilità di aumentare il volume dei glutei con protesi, né più né meno di quello che si fa con la mastoplastica additiva per il seno. È una soluzione pressoché definitiva, che garantisce un lato B più pieno e importante, e risolve il cruccio di chi ha un profilo piatto là dietro. Ma non è l’unica possibilità: si può rimediare alle sviste della dea Fortuna anche con il lipofilling o le iniezioni di filler.
Rivolgersi sempre a un professionista
L’unico filler sintetico che si può usare è l’acido ialuronico ad alta densità, studiato apposta per resistere alle pressioni cui viene sottoposta la zona, in fondo è lì che ci si siede… Il filler va iniettato sopra il muscolo, per riempire la zona alta dei glutei e alzare la curva del sedere. È vietato iniettare l’acido dentro il muscolo, perché in passato, soprattutto in Sud America, si sono avuti effetti collaterali molto gravi per un uso scorretto da parte di “medici” senza scrupoli. Come sempre, è fondamentale rivolgersi a uno studio professionale di alto livello, anche per interventi semplici: non dimentichiamo che la nostra è una medicina di elezione, non ci deve essere spazio per l’improvvisazione e il rischio inutili.
L’alternativa lipofilling
Un’altra possibilità per rifinire il lato B è il lipofilling, cioè le iniezioni di tessuto adiposo prelevato in altre zone del corpo dove è in eccesso.
Il risultato estetico è praticamente identico a quello ottenuto con il filling con acido ialuronico, ma ci sono delle differenze che rendono i due trattamenti adatti a pazienti diverse (usiamo il femminile per questioni puramente statistiche: sono più le donne a richiedere questi interventi). Il lipofilling, oltre che rimodellare la forma estetica, ha il vantaggio di migliorare in generale l’elasticità del gluteo, tecnicamente si dice che ha un effetto trofico. Però, di contro, attecchisce solo una parte delle cellule adipose iniettate, con una percentuale che varia molto, dal 20 al 70 per cento a seconda dei casi.
Come scegliere
Da considerare anche che il lipofilling richiede una fonte di tessuto adiposo da cui attingere, quindi è più adatto a signore non più giovanissime che hanno contemporaneamente il desiderio di assottigliare alcune zone (tipicamente cosce e addome) e rimpolparne altre (glutei, appunto). L’acido ialuronico infine è più stabile, ma ogni anno circa richiede un refill.
Un medico esperto sa sicuramente guidare le pazienti nella scelta migliore per ridefinire le curve al meglio, e creare un lato B da portare con orgoglio al mare.