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La Blefaroplastica

10 Ott, 2021 | News

Lo sguardo è uno degli elementi fondamentali dell’estetica di una persona. E contribuisce in modo essenziale nella comunicazione non verbale. È una verità talmente radicata da sconfinare nella banalità, ma è così. 

Per questo, tanta importanza viene data agli occhi, esaltati con il trucco per le donne (e non solo), osservati con attenzione dagli uomini (e non solo). E per questo tra gli uomini (e non solo) sono molto richiesti interventi per il ringiovanimento dello sguardo, giustamente convinti che un uomo con gli occhi vispi abbia più possibilità di affermarsi sul lavoro, o conquistare l’amore, di un coetaneo con la palpebra calata, la borsa appesantita o l’occhiaia infossata.

Sentirsi a posto per stare bene

Uno sguardo più fresco e più riposato è istintivamente associato a una persona più giovane, dinamica, positiva. Un intervento di chirurgia o medicina volto a curare l’estetica dello sguardo, dunque, rientra pienamente nel numero di aiuti che si possono dare a una persona per aumentare il suo benessere generale, che secondo me è il vero scopo della mia professione.

L’intervento chirurgico principe per ringiovanire uno sguardo è la blefaroplastica, che prevede la rimozione dell’eccesso di pelle che si forma sulle palpebre, inevitabilmente con il passare degli anni, o anche in gioventù per costituzione della persona. 

L’intervento può riguardare sia le palpebre superiori, che scendendo lasciano sempre l’occhio semichiuso, sia su quelle inferiori, che scendendo lasciano troppo scoperto l’occhio. 

La raccomandazione per i chirurghi è quella della massima attenzione: anche se l’operazione non è di per sé complessa, nasconde delle insidie, perché va a toccare una parte estremamente visibile e importante. Per i pazienti, di conseguenza, la raccomandazione è sempre quella di rivolgersi a professionisti di comprovata esperienza.

Attenzione a non eccedere

Sulle parte superiore, bisogna stare attenti a non eccedere nell’eliminazione della pelle in eccesso, per non compromettere la funzione della palpebra, che deve proteggere l’occhio, permettendo al velo lacrimale di mantenere l’umidità all’interno dell’occhio. 

Sulle palpebre inferiori, l’approccio deve essere ancora più rispettoso, perché in questo caso una resezione eccessiva può portare a una malposizione di quello che è definito il margine palpebrale. L’eccessiva recessione della palpebra inferiore è uno degli errori più comuni e meno riconosciuti del settore, perciò è un rischio subdolo.

Rispettare l’anatomia del paziente

L’intervento in sé, come dicevamo, non è complesso, viene eseguito in anestesia locale, eventualmente con una sedazione, e generalmente può essere fatto a livello ambulatoriale, senza ricovero, ma richiede maestria e conoscenza precisa dell’anatomia.

Nel mio studio siamo estremamente attenti a rispettare il muscolo orbicolare e l’integrità della palpebra. Facciamo una piccola resezione di cute, con una tecnica che si chiama minipinch, un approccio minimale, mininvasivo, che garantisce una risoluzione immediata. Già al terzo o quarto giorno i punti vengono rimossi. Al massimo può rimanere un piccolo livido che sparisce nel giro di una settimana. Per l’esposizione al sole o lampade solari è invece raccomandato di aspettare un paio di mesi.

Le borse e la vita 

Infine nel caso delle comuni e generalmente fastidiose borse, praticamente inevitabili dopo una certa età, le rimuoviamo per via transcongiuntivale, cioè rispettando la parete palpebrale. In un certo senso andiamo a rimuovere l’intonaco, per così dire dalla parte esterna, e la carta da parati dalla parte interna, ma aggirando quello che è il muro, cioè il muscolo, quindi rispettando l’integrità della palpebra inferiore. 

Con questa tecnica, mininvasiva e rispettosa, il paziente si ritroverà rapidamente con uno sguardo ringiovanito che darà nuova freschezza alla sua persona.